LA PAGNOTELLA SIMILMETALLICA

01 Ago 2022 BLOCK NOTES @ntonella
LA PAGNOTELLA SIMILMETALLICA

Testo e foto: © Antonella Di Girolamo

LA PAGNOTELLA SIMILMETALLICA

«DOV’È QUELLA MEZZA CARTUCCIA DI AMERIGO? CHIAMATELO! Razza di dementi, non avete visto la notizia battuta da tutte le agenzie? C’è…qualcosa…è atterrato a San Pietro e ancora non si è capito cos’è, forse un bimotore o una mongolfiera magari è…una trovata pubblicitaria. Potrebbe essere un’azione terroristica in attesa del botto…al momento non è esploso nulla…insomma qualcosa è atterrato. DOVE CAZZO È AMERIGO?»

Amerigo arriva trafelato.

«Eccomi direttore sono pronto e macchina carica sì ho sentito di San Pietro.»

«Bravo Americoamerica! Hai capito che devi VOLARE, sei già lì, vola fotografa e spedisci in tempo reale. Mi devi mandare foto che parlano, HAI CAPITO? FOTO CHE PARLANO. Ripeti.»

«Foto che parlano.»

«Vola! Ti ho detto vola, sei ancora qui?»

Il sudore avvolge la schiena di Amerigo e dalle ascelle gocce, come rigagnoli, scendono e solleticano i fianchi.

La temperatura si alza non solo per le variazioni climatiche.

Amerigo e il suo motorino in 7 minuti, 43 secondi e 17 decimi sono a San Pietro.

 

Prima di addentrarsi, sgattaiola tra la folla e, per evitare i blocchi delle forze dell’ordine, svicola nei vicoli secondari e arriva alla Cosa, che non si capisce bene Cosa Sia. La forma ricorda una pagnotella similmetallica, argentea e semiriflettente, delle dimensioni di un TIR, large size. È in Piazza San Pietro, sospesa da terra, davanti l’Obelisco, nell’area dedicata, durante il periodo natalizio, alla Sacra Famiglia del Presepe.

Amerigo ha caldo. Pensa confuso. È in controluce rispetto alla pagnotella similmetallica.

«Ci provo, devo fare più presto che subito, prima che allarghino lo spazio transennato» e, avvicinandosi ad un portellone, scatta dando un colpo di flash di schiarita.

Come risposta, di rimbalzo, un sottilissimo raggio filiforme, color pervinca si materializza dalla pagnotella similmetallica, attraversa l’obiettivo della fotocamera e colpisce l’occhio di Amerigo.

La macchina fotografica per un ventesimo di secondo scotta e brucia le sue mani. Ma solo un ventesimo di secondo. Nessuna traccia di ustione sulla sua pelle.

Amerigo controlla la foto. Perfetta. Può inviarla in agenzia. Fatto.

Adesso si può concentrare sulle fotografie dell’intorno.

 

Intanto, come un souffle di quelli francesi che in forno raddoppiano il loro volume e trasbordano dai contenitori, la vox populi comincia a esser cotta al punto giusto e a gonfiarsi e gonfiarsi.

«È una navicella spaziale!» «È una navicella spaziale!» «È una navicella spaziale!» «È una navicella spaziale!» «È una navicella spaziale!» «È una navicella spaziale!» «È una navicella spaziale!» «È una navicella spaziale!» «È una navicella spaziale!» «È una navicella spaziale!»

Amerigo comincia a fotografare le persone, catturando i volti, a parer suo, più espressivi.

Come Dux vult.

 

Una donna incinta. Clik. «Se fanno salire, ricordiamoci: prima le donne incinte. Quindi prima IO.»

«Come dice signora?» chiede Amerigo. «Nulla non ho detto nulla» è la risposta.

Un signore. Clik. «Eccoli sono venuti a riprendersi i microchip che hanno diluito nell’acqua.»

«Cosa dice signore?» chiede Amerigo. «Che cerchi? Che vuoi? Anche tu sei dei loro?» è la risposta.

Un ragazzo. Clik. «Che trip co’ ‘sti funghi, so’ er mejo sballo, mo me li rivendo ar triplo.»

«Hai detto qualcosa ragazzo?» chiede Amerigo «A me me pare gniente, so zitto.» è la risposta.

Una monaca. Clik. «È Lui, il Nostro Salvatore!»

«Come dice sorella?» chiede Amerigo. «Fratello sono in silenzio. Prego in silenzio» è la risposta.

 

Amerigo ha una flashata illuminante e capisce.

Appena scattato, quasi simultaneamente, riesce a sentire il pensiero del soggetto ritratto.

Forse quel raggio pervinca a esaudito il suo desiderio di esaudire il desiderio del suo Capo. Le foto, quelle registrate sul sensore, hanno mormorato e svelato obiettivi, tutt’altro che fotografici.

Clik. «Quel vino non era buono, devo cambiare fornitore.» Lamenta un alcolista tremens.

Clik. «Li portassero via tutti!» Protesta un senzatetto solitario e arrabbiato.

Clik. «Bau.» Abbaia un cane.

Clik. «Miao.» Miagola un gatto.

Clik. «Grugru.» Gruga un piccione.

Amerigo scatta e ascolta. Guarda, osserva, vede, scatta e ascolta.

Clik. «Arriverò tardi alla riunione.» Mugugna un manager impaziente.

Clik. «Mo mi selfo e divento da milioni di like.» Fantastica un instagram influencer.

Clik. «Stasera farò tardi alla partita di calcetto.» Prevede un esponente delle forze dell’ordine.

Clik. «Bene! Altalena di paure e rassicurazioni, sono voti.» Architetta un politico attento.

Clik. «Se esplode potrei dire io c’ero.» Vagheggia una giornalista.

Clik. «Lo voglio altrimenti non mangio.» Azzarda un bambino appassionato di fantascienza.

Clik. «Mezzi pubblici in tilt. Adesso strombazzo la mia presenza.» Valuta un taxista in attesa di clienti.

Clik. «Tutti distratti. Perfetto.» Brama un borseggiatore gudurioso.

Clik. «Troppo tardi. Ho venduto tutto.» Intuisce un malato terminale.

Clik. «Lo sapevo! Lo sapevo! L’avevo detto! Ho ragione.» Esulta un esperto di UFO.

Clik. «Aumenterò le tariffe per le comunicazioni extraterrene.» Profetizza una nota sensitiva.

Clik. «Ospitate televisive come esperto per sei mesi.» Ambisce un professore universitario molto vanitoso.

Clik. «Potrei pattuire uno sconto comitiva.» Ipotizza una persona che si prostituisce.

 

Clik. «Sono felce* e felice.» Amerigo fotografa i suoi piedi.

Clik. «Piccoli miseri punti morituri, ormai infinitesimali.» Amerigo fotografa la navicella che si alza in volo.

 

Le agenzie di stampa battono:

Oggetto sconosciuto atterrato a piazza San Pietro prende il volo.

Rimangono ignote la provenienza e la destinazione.

 

* Felce Simbologia

La felce è una delle piante più antiche presenti sul nostro pianeta.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante, la felce simboleggia il mistero e l’ignoto.

Secondo una leggenda la felce genera un fiore magico, detto il fiore di San Giovanni, di colore bianco candido, e il suo massimo splendore viene raggiunto nella notte tra il 23 ed il 24 giugno.

Questo magico fiore avrebbe il potere di donare poteri occulti, infinite conoscenze e di rendere invisibile chi lo possiede.

 

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